Il mio incontro con lo yoga è avvenuto più di 30 anni fa, casualmente, durante un viaggio a Barcellona. Già prima, amici mi invitarono a provarlo, ma avevo sempre rifiutato, ritenendola un'attività non adatta a me (in realtà più tardi capì che ero io non pronta ad accoglierla).
Tornata dal viaggio, incuriosita, provai questa nuova disciplina. Da lì iniziò il mio cammino lungo la strada dello yoga, che prosegue ancora oggi.
Ero una ragazza molto introversa, riservata e silenziosa. Quando mi trovavo sul tappeto per la pratica e mi si chiedeva di aprirmi per accogliere il respiro, soffrivo molto, sia fisicamente che mentalmente, e attribuivo tutto il dolore ad una carenza legata al corpo. Nonostante la sofferenza, quando la lezione finiva mi sentivo meglio e questa sensazione mi spinse a continuare. Nel momento in cui diventai consapevole che i miei atteggiamenti mentali contribuivano a generare il disagio, il corpo iniziò a cambiare e con esso il dolore.
Il tempo mi aiutò a sentire che la ricerca dell'equilibrio, tra mente e corpo, destra e sinistra, chiusure e aperture, mi portava a essere più serena nella quotidianità.
Il lavoro sul corpo, sulla colonna, attraverso flessioni, estensioni, piegamenti, diventa un mezzo per arrivare a piani più profondi. Sento che la pratica mi aiuta a cercare il centro nell'alternanza continua di pace e serenità, con momenti di dolore fisico e irrequietezza della mente. Il lavoro sul corpo è stato di aiuto per cercare una compensazione, un equilibrio, tra eccesso di attività e passività.
Attraverso lo yoga si cerca di sviluppare una capacità di ascolto dei messaggi del corpo e della mente e, diventando consapevoli del respiro, si percepisce la possibilità di avvicinarsi al concetto di unione (corpo-mente-spirito significato stesso del termine yoga) usando il respiro come strumento per portare i tre elementi su uno stesso piano, qui e ora, come mi piace ricordare.
Questo cammino che ho intrapreso è faticoso. Mi è stato insegnato che quando ci si trova nella sala yoga sul tappetino per praticare, stiamo simulando delle situazioni di vita. Quando ci prepariamo per una posizione che sentiamo complessa e faticosa, stiamo allenando corpo e mente ad affrontare situazioni della vita che possono far emergere le stesse sensazioni, per aiutare la mente a non spaventarsi, il corpo a non irrigidirsi per paura. Definirei la pratica yoga un'ottima palestra di vita!
Ringrazio tutte le persone che ho incontrato e che ho la fortuna di incontrare ancora adesso, che mi offrono, anche inconsapevolmente, continui spunti per analisi e riflessioni. Grazie a loro ho la possibilità di continuare ad imparare e crescere.
Ringrazio di cuore mio marito per aver avuto fiducia in me e avermi sempre appoggiata, la mia insegnante per il supporto e il sostegno costante, e le mie meravigliose figlie, grandi maestre di vita, che costantemente mi aiutano nella ricerca dell'equilibrio quando gli eventi della vita tendono a mettermi alla prova.
Sono iscritta all'albo insegnanti della Federazione Italiana Yoga e ad ASSOYOGA Italia, riconosciuta dal MISE come associazione professionale.